“Quando non si può più cambiare la situazione, non resta altro da fare che cambiare noi stessi.”
– Viktor Frankl
Chissà quante volte vi siete domandati: “ma quando è il caso di andare da uno psicologo?” Oggi vorrei provare a guidarvi nella risposta e ci aiuteremo con 10 punti da considerare e sui quali riflettere in caso si stia pensando da qualche tempo di consultare uno psicologo.
Soprattutto in alcuni momenti difficili della nostra vita, come ad esempio proprio questa fase 2 dopo l’epidemia dovuta al covid19, dove possono essere presenti sentimenti di fatica, tristezza, rabbia, è consigliabile consultare uno specialista con l’obiettivo di “fare il punto”: confrontarsi aiuta sempre a orientarsi rispetto al “come sto”.
Ma vediamo meglio le 10 situazioni in cui considerare l’opportunità di fissare un appuntamento con uno psicologo-psicoterapeuta, sottolineando il fatto che chiunque abbia desiderio di consultare uno psicologo anche solo per una curiosità personale è assolutamente libero di farlo!
1 - Innanzitutto abbattiamo i luoghi comuni: fin troppe persone ancora oggi pensano che dallo psicologo ci vadano i matti. Ora fortunatamente sappiamo che non è affatto così: la categoria “matto” è un’etichetta in disuso, ed è ormai risaputo che consultare uno psicologo è un passaggio normale in molte situazioni della nostra vita. Ci sono sempre più persone con cui confrontarsi e che ci raccontano serenamente di come sia andata “con il loro terapeuta”. Andare quindi dallo psicologo è finalmente considerata una cosa alla portata di tutti e di cui parlare liberamente.
2 - Tutti viviamo momenti difficili: sicuramente avrete sentito parlare di processi di elaborazione del lutto - per fare un esempio - o dell’adolescenza come un momento di cambiamento burrascoso. Ogni cambiamento implica una certa fatica che può tradursi in una sofferenza personale: traslochi, separazioni, pensionamento o menopausa sono tutti momenti delicati per i quali potrebbe essere indicato un percorso; per affrontare al meglio ciò che ci sta capitando. Ecco, proprio questo è il punto: ogni momento difficile che ci troviamo ad affrontare, ed è normale che questo accada, può essere elaborato e superato con l’ausilio di uno specialista: i tempi si riducono (in due è più semplice e la coppia terapeuta-paziente nel setting stabilisce una relazione terapeutica che facilita i processi di elaborazione).
3 - A volte abbiamo una storia personale difficile: un abbandono, una famiglia non facile, un rapporto non sereno con un familiare ancora prima che un rapporto non sereno con noi stessi. Successi e fallimenti, sia in campo lavorativo che in campo sentimentale, incidono sul nostro benessere e sulla nostra autostima. Mettere ordine dentro di noi, pacificarci con una storia dolorosa o complicata è certamente un obiettivo terapeutico di tutto rispetto.
4 - A volte invece capita di imbattersi in una diagnosi inaspettata. Una malattia, transitoria o cronica, implica un grosso cambiamento nella nostra vita e nel nostro modo di vivere noi stessi e il nostro corpo. Una diagnosi di Tumore, di Sclerosi Multipla, di Lupus o malattia rara o anche essere stati vittime del coronavirus, rappresentano quelle possibili situazioni in cui si affronta un momento davvero difficile della vita. Essere seguiti non solo su un piano medico ma anche da un punto di vista psicologico è assolutamente indicato; curiamo il nostro corpo e la nostra mente per reagire al meglio e mettere in campo tutte le nostre risorse per affrontare un iter complesso.
5 - Spesso sentiamo di “non essere bravi abbastanza” o di “non essere all’altezza di…”. L’ autostima è un punto importante per ciascuno di noi: capire in che modo guardare a noi stessi con occhi nuovi e costruire così un’immagine positiva è quanto di più indicato in generale per star bene. Ed è certamente un percorso che potete effettuare con l’aiuto di un bravo psicologo.
6 - A volte si vivono momenti di crisi nella coppia ma anche nella famiglia. Ricordiamoci quindi che esistono terapeuti che si occupano di terapia di coppia e che hanno una formazione e una specializzazione apposita, così come vi sono psicoterapeuti specializzati in terapia della famiglia: quanto di più indicato in queste situazioni. Consultare il sito dell’ordine degli psicologi della vostra regione (ve n’è uno per ogni regione d’Italia) vi sarà d’aiuto per reperire nominativi di professionisti qualificati in tal senso.
Possono anche essere presenti difficoltà nel rapporto con il proprio corpo o di tipo sessuale nella coppia, anche di questo si può parlare con un terapeuta sessuale.
7 - Ultimamente gli studi hanno evidenziato che un trauma lascia segni profondi dentro di noi: questo accade in tutti i casi in cui ci siamo trovati ad affrontare un evento imprevisto, sconvolgente e al quale non potevamo certo essere preparati. Oggi sappiamo che chi è stato vittima di un evento traumatico porta in sé segni e conseguenze che possono essere riscontrabili non solo a livello emotivo, ma lasciano il segno anche nel corpo. Anche in questi casi si deve rigorosamente essere seguiti da uno psicologo specializzato in psicoterapia; ricordiamo inoltre che attualmente vi sono specialisti che attraverso tecniche mirate (terapia e.m.d.r. o psicoterapia sensomotoria/sensorimotor psychoterapy: potete consultare gli elenchi dei professionisti formati e autorizzati sul sito www.emdr.it e http://www.psicosoma.eu/terapeuti.htm )
8 - Uno dei disagi più diffusi consiste nell’ansia, i disturbi d’ansia sono purtroppo molto diffusi e causa di grande disagio. Vero è che l’ansia è un’emozione che tutti noi proviamo, ma esistono situazioni o condizioni nelle quali l’ansia prende il sopravvento; un elevato arousal di base può generare una sensazione di essere sempre all’erta e in ansia; ma anche l’ansia da prestazione, attacchi d’ansia improvvisi o addirittura attacchi di panico sono fonti di disagio comprensibili e soprattutto gestibili sia da un punto di vista farmacologico (può essere opportuno gestire una terapia farmacologica con un medico psichiatra) che da un punto di vista psicologico.
9 - Depressione o tristezza? In molte situazioni della nostra vita è normale essere tristi: dopo una separazione o la perdita di una persona cara. L’elaborazione di un lutto o di una situazione difficile può richiedere la collaborazione di un terapeuta, anche per verificare di essere alle prese con un momento triste oppure se vi siano i sintomi di una depressione in corso. Anche in questo caso no alle autodiagnosi, soprattutto se l’umore è molto deflesso e mancano le energie per fare le cose che si facevano normalmente e ancora: se abbiamo pensieri molto tristi per la maggior parte del tempo nella nostra giornata. Insomma: un momento di tristezza può capitare, ma per capire se ci troviamo di fronte a qualcosa di più severo da trattare, è importante consultare uno specialista che possa aiutarci nella diagnosi e guidarci in un percorso di cura.
10 - Ultimo ma non meno importante: quando tutti mi dicono che forse dovrei andare da uno psicologo… ecco, magari è il caso di prendere in considerazione il suggerimento anziché scartarlo a priori. Pensare di non aver bisogno di aiuto è un pensiero poco utile e soprattutto poco realistico!
Disturbi di personalità, tratti narcisistici, disturbi bipolari - per fare qualche esempio - hanno tutti in comune un aspetto: chi ne soffre fatica a esserne consapevole, ma non vuol dire che non abbia bisogno di aiuto.
Concludendo, ricordiamoci che chiedere aiuto quando si è in difficoltà è un movimento saggio e sano, non c’è nulla di cui vergognarsi e non è una sconfitta: tutt’altro!
Possiamo prenderci cura di noi anche in questo modo: cercando di costruire un positivo rapporto con noi stessi, con le nostre emozioni e con il nostro carattere.
Ricordiamoci sempre che tutto comincia da noi: se siamo sereni con noi stessi possiamo esserlo anche con gli altri. Ma se non stiamo bene con noi stessi questo si rifletterà nel nostro rapporto con gli altri.
Scegliete quindi il vostro psicoterapeuta: fatevi consigliare da un conoscente, dal medico di base o consultate il sito dell’Ordine degli psicologi per essere sicuri di non incappare in improvvisati specialisti non iscritti all’ordine perché non psicologi e tantomeno terapeuti!
In ultimo una piccola raccomandazione: una volta scelto il vostro terapeuta, fissate un primo colloquio e stabilite con lui un piano di lavoro. La terapia si sceglie e questo è importante, ma ricordatevi che il terapeuta vi deve far sentire a vostro agio e ispirare fiducia perché un percorso può essere doloroso e faticoso: avere un compagno di viaggio che si è scelto e al quale sentiamo di poterci affidare è quanto di più importante, non trovate?
Dott.ssa Simona Bennardo
Psicologa a Como
Psicologa a Como
Iscrizione Albo N. 5233 del 1999
P.I. 02640130130